La saga dei Cazalet. Gli anni della leggerezza Vol.1 – Elizabeth J.Howard

Titolo: La saga dei Cazalet. Gli anni della leggerezza. Vol.1

Autore: Elizabeth Jane Howard. Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata da una schiera di amanti e mariti. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica.

Editore: Fazi

Pubblicazione: 2015

Pagine: 604

Prezzo: ∈ 18.50

 

  • Copertina: ♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

Siamo nel 1937, è tempo di vacanza e la famiglia Cazalet si appresta a trasferirsi nella tenuta di campagna, nel Sussex.

I due capostipiti, soprannominati la Duchessa ed il Generale, ospitano i figli con le rispettive famiglie, lasciando comunque aperta la porta ad amici e parenti, tutti accolti con gentilezza e calore.Come Sid, amica di Rachel e presenza costante di cui però nessuno sembra aver compreso che tipo di rapporto la leghi così fortemente alla ragazza.

L’atmosfera che si respira in casa è quella dell’epoca vittoriana dove tutto segue rituali ben precisi. Alcune abitudini, seppur possano sembrare desuete, vengono mantenute con rigore, come servire la colazione in camera o cambiarsi d’abito per la cena.

Pagina dopo pagina facciamo conoscenza di tutti i componenti di questa grande famiglia.

Mentre la Duchessa cura i suoi amati fiori, apprezzando la quiete ed i profumi di un giardino dove l’età ha un peso più leggero, il marito, ancora tronfio del suo ruolo di capofamiglia, è sempre attivo ed accorto sull’attività di vendita di legname.

Rupert, col pennello in mano, sembra non esaurire mai la pazienza con la giovane figlia Clary che senza la mamma si sente inutile e messa al margine. Né la esaurisce con la nuova compagna Zoe, troppo presa da sé per sentirsi parte della famiglia.

Rachel è sempre pronta ad anticipare i bisogni degli altri. Hughs, il fratello che la guerra ha ferito nel corpo e nello spirito, è un marito attento e premuroso ed Edward si cura poco della moglie Villy, preso da amanti e svaghi di ogni genere.

Poi ci sono i bambini che riempiono le giornate di rumori e risate, richieste e giochi.

Polly così posata e giudiziosa, Louise volubile ed impulsiva, Clary malinconica e i piccoli Neville e Lydia sempre pronti a far capricci. Teddy e Simon, ormai in piena adolescenza, non si curano che dei fatti loro.

I fili che muovono le dinamiche domestiche di casa Cazalet sono tipici del periodo storico che risente della chiusura mentale del secolo precedente ma, si appresta anche a cambiamenti epocali, segnati soprattutto dalla componente politica.

Nella borghesia, gli uomini lavorano spesso gestendo attività familiari e nel tempo libero si dedicano alla frequentazione di club, teatri, attività sportive dilettantistiche. La massima carriera cui può anelare la donna, invece, è quella del matrimonio.

Questo significa sobbarcarsi le responsabilità della famiglia ma, rimanere fedeli alle passioni giovanili come il giardinaggio e la musica.

La morigeratezza è il termometro sociale. Niente lussi ostentati, niente vezzi nell’abbigliamento. Discrezione e senso della misura guidano ogni singola persona.

La beneficenza, i cavalli sono passatempi considerati d’obbligo.

I rapporti, anche i più intimi, sono guidati dalla condiscendenza, procastinando all’infinito il momento di dire la verità che, sovente, viene taciuta.

Il riflettore, illuminante alcuni personaggi nella prima parte del romanzo, si sposta lentamente anche su altri, nella seconda ed ultima.

I bambini stanno crescendo. Simon deve andare al college ed avverte tutta la pressione di stare lontano da casa in un ambiente che è ostile con le matricole. il cugino Teddy, che già ha provato cosa vuol dire, è troppo orgoglioso per far mostra delle sue debolezze.

La preadolescenza di Clary e Polly fa fare loro pensieri e ragionamenti adulti che poi mal si sposano con le risorse che la loro coscienza ancora infantile riesce a fornire.

Villy e Zoe attraversano un momento difficile dove l’affinità di coppia vacilla ed il matrimonio non sembra essere quel porto sicuro di cui si parla.

Mentre vicende grandi e piccole scandiscono il passare dei giorni, il mondo fuori preme prepotentemente  per entrare nel contesto intimo e familiare, determinando scelte, promesse e suscitando dubbi e paure. L’ombra di Hitler comincia ad oscurare il cielo.

La vita segna ogni persona in maniera diversa, lasciando tracce soggettive nell’animo di ciascuno

per Polly fu l’estate della morte di Pompey e del suo solenne funerale; per il vecchio William fu l’estate in cui concluse l’acquisto della casa col mulino…Edward la ricordò come l’estate…in cui conobbe Diana; per Louise fu l’estate in cui ebbe le prime mestruazioni…”

 

Uniti tutti sotto lo stesso tetto ma separati ognuno dai propri pensieri e desideri, i protagonisti si crogiolano sull’apparente pericolo scampato della guerra, facendo progetti per un futuro che sembra non riservare sorprese.

Senza alcuna fatica voltiamo la 604° pagina di una saga familiare in cui tutto è stato piacevole.

Scorrevole la scrittura, bilanciati i contenuti, interessante la trama in cui i colpi di scena sono stati “sacrificati” per una routine più realistica ma pur sempre soggetta agli imprevisti che la vita riserva un po’ a tutti.

I capitoli sono brevissimi ed ognuno parla di protagonisti diversi. Questa ritmicità nella prosa permette al lettore di non annoiarsi né di sentirsi appesantito dalla mole del romanzo.

Il contesto storico, di grande importanza, è solo un’ombra ed oscura la narrazione senza chiedere grosso spazio.

I componenti della saga sono tutti diversi tra loro. I caratteri vengono fuori mano a mano che si prosegue la lettura, non solo attraverso descrizioni diretta dell’autrice ma filtrano anche dalle varie vicende che li coinvolgono.

La Howard ha scritto un ritratto usando tutti i colori della tavolozza della vita. Amori e tradimenti, sogni e rinunce, delusioni ed aspettative.

La scrittrice parla di anni che non sono così lontani dal presente ma ha lasciato nell’ambito del contesto familiare quei comportamenti e quelle abitudini dell’epoca precedente, come un’eco ai classici della letteratura.

Durante tutta la lettura si percepisce l’attenzione all’eleganza nell’aspetto, la parsimonia nel mostrare le proprie emozioni, l’abitudine ad un galateo ormai scomparso. Il libro, a cavallo tra vecchio e nuovo moralismo è delizioso.

Consigliato agli amanti dei classici e delle saghe perché con i Cazalet si fa bingo! Adatto a chi cerca una lettura scorrevole dove la vita emerge in tutte le sue sfaccettature e dove tanti volti ne riflettono gli effetti.

Aspettiamo di leggere il secondo volume con trepidazione

 

 

 

 

 

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